giovedì 29 aprile 2010

Una grande sfida... Vinta tutti insieme...

CIAO A TUTTI!!!

Siamo sopravvissuti, ne siamo usciti stanchi, a tratti stremati, con un carico di lavoro che avevamo sospettato, ma che si è rilevato forse la nostra prova più ardua in questi ultimi 3 anni di lavoro con la Pro Loco.
Una affluenza corposa, e nella giornata di domenica praticamente ininterrotta dalle 11 alle 24, e che ci ha fatto misurare nella gestione di un evento di cotal dimensioni.
Magari credete che io stia esagerando, ma non è così: in tutti i tipi di eventi in cui abbiam gestito la ristorazione, dal Mas-ciò&Merlot a San Matteo alla Madonna della Neve ad altri ancora, ci siamo trovati a fronteggiare un discreto numero di persone, ma mi sono personalmente reso conto che sono stati degli allenamenti, più o meno intensivi, per questa 4 giorni appena passata.
Non posso fare numeri qui, poi magari il presidente si arrabbia e mi dice che sono un chiacchierone (cosa peraltro abbastanza vera ;-) ), ma vi assicuro che hanno molti più zeri del previsto.
La cosa che però ci ha reso più felici non sono stati gli incassi o le presenze, ma la collaborazione che siamo riusciti a creare. Cinque associazioni del nostro paese hanno creduto in noi e ci han dato la loro disponibilità, ognuna seguiva una o due pietanze, per creare tutto quello che la gente richiedeva. E con loro ce l'abbiamo fatta. Passare dietro le quinte e vedere questi gruppi di persone, che di solito lavorano autonomamente, collaborare tra di loro con un sorriso e scambiarsi battute e consigli, lavorando fianco a fianco, è stato emozionante.
Abbiamo vinto la nostra scommessa, abbiamo dimostrato che insieme si può, oltre i confini della diffidenza e dell'egoismo, abbiamo visto ciò che la Pro Loco può essere veramente.

Grazie a tutti, ci credevo tanto prima, ci credo ancora di più adesso...

giovedì 11 febbraio 2010

Cose che non scivolano...


Ciao a tutti.
Lo so, lo so, è una vita che non scrivo, ma tanti cambiamenti, per fortuna in maggioranza buoni, mi ha completamente e gioiosamente riempito la vita.
Oddio, non che prima fossi nullafacente, ma diciam che ne son successe di cose.
Un nuovo grande amore, un nuovo incarico in Associazione, una nuova avventura con la Pro Loco sotto la bandiera del Mas-ciò & Merlot, nuove persone che da sconosciuti diventan conoscenti, compagni, colleghi e amici.
Ma se la nostra vita è un contenitore, non tutto può entrare e restare sempre dentro, qualcosa esce sempre, per forza.
Qualche amico che si è allontanato, e che gira il mondo col tifo di tutti noi, qualche collega che decide di cambiare lavoro, che abbandona il nostro piccolo angolo di ufficio.
Lo so, sono cose naturali, ma per come sono fatto io, che instauro in fretta rapporti umani prima che lavorativi, il vedere partire qualcuno, sapendo che difficilmente rivedrò ancora, mi lascia sempre con un po' di tristezza.
Ripenso agli amici d'Abruzzo, agli scout, ai colleghi visti passare in questi 6 mesi, e francamente ci rimango un po' male... Dovrei fregarmene di più...
Proverò a prendere una delle pastiglie qui sopra (grazie a Nicola B. per la foto), magari mi aiutano a far qualcosa che da solo non mi è possibile.
Un saluto ed un abbraccio a tutti, spero di farmi sentire di più...

sabato 1 agosto 2009

Vibrazione

Sto chiudendo le valigie, piene di altre cose da riportare a casa, pesanti come le pietre che ho visto ieri.
Sono tornato all'Aquila, piu' veloce stavolta, e la mano del G8 si vede sulla pulizia dei tratti stradali, sul numero di impalcature che e' aumentato a dismisura per tenere in piedi gli edifici della citta'. Poi il vigile ci ha portato a San Gregorio, paesino con annessa tendopoli...
Qui hai veramente l'impatto del piccolo paese raso al suolo, con l'orfanotrofio e le camere dei bimbi che spiccano azzurre sul color polvere e sasso delle macerie. Un paese caduto su se stesso. E altri groppi allo stomaco...
Qui a destra vedete quello che ci e' successo ieri: 3,6 gradi Richter, durata di pochi secondi, movimento sussultorio, tipo quando vai in macchina e la strada e' come ondulata, preceduto per un attimo da un rumore strano, curioso e terrificante allo stesso tempo...
Scappo, devo finire le ultime carte, passare le consegne e ripartire.
Con nuovi e vecchi amici trovati, con immagini e parole da conservare sempre.

Non sappiamo quanto ancora durera', ma se potro', un'altra volta ancora, io tornero'...

Vi abbraccio forte

"L'Aquila, 6 aprile 2009, 3:32
Non puo' crollare
una citta' che sa volare"

martedì 28 luglio 2009

Una bilancia pendente...

Ciao a tutti,
son di nuovo qui, al COM4.
Molte cose son cambiate, alcune faccie, per fortuna o sfortuna, no, ma il ritorno, per certi versi, ha il sapore leggero di un posto familiare per me.
Cose diverse dall'altra volta, forse più semplici, forse no, devo ancora capirlo bene.
Seguo una funzione del COM, l'animazione, che si occupa di promuovere e stimolare le iniziative ricreative, sportive e culturali all'interno delle tendopoli.
Lunedi ho passato la giornata tra macchina e tende, sole, aria fresca e paesaggi mozzafiato. In pochi minuti si passa dalla lieve collina all'altopiano delle Rocche, secco e duro ma affascinante, da cui si domina tutta la zona.
Non avevo la macchina fotografica ieri, cercherò di rimediare, perchè questi sono ancora posti bellissimi, anche se feriti dal sisma.
Ho incontrato due signori in un campo, padre e nonno di una bimba, e abbiam fatto 4 chiacchiere su come va.
Ero in una tendopoli a San Martino D'Ocre, oramai disabitata di giorno, usata solo come dormitorio da 30-40 persone circa.
Il nonno ha fiducia di ripartire, nonostante la veneranda età la tempra è buona, e il padre mi racconta con un soriso un aneddoto dolceamaro.
"Mia figlia piccola, quando la mattina ci svegliamo in tenda, mi dice: PAPA', STASERA DORMIAMO A CASA!?. Io le dico va bene, tanto oramai ci rientriamo sempre durante il giorno.
Quando però arriva sera e scende il sole, lei mi si attacca e vuol tornar in tenda.."
...
...
La voglia di tornar alla normalità, contro la paura che ti ha scosso dentro...
Una bilancia da riequilibrare, adesso ancora pendente...

Ciao a tutti.
Sergio.

lunedì 8 giugno 2009

Tornare alla normalità...

Ciao a tutti.
torno qui a scrivere dopo una lunga pausa post-Abruzzo.
Mi devo riequilibrare, molte cose sono successe e una valigia di pensieri e idee è arrivata a casa con me. Adesso devo aprirla con calma, a piccole dosi, e cercare di mettere ordine nella mia testa e nel mio cuore, per capire dove mi porterà questa lunga strada da percorrere.
Spero che non sia una Highway to Hell, nonostante la mia passione epr la compagine rock del buon Angus Young!!

Per tornare alle cose semplici e comuni, lo sport è una bella valvola di sfogo, e si appresta ad iniziare un mese all'insegna del futsal, il diabolico calcio a 5, che molte rotule, caviglie e legamenti ha fatto partire.
Come augurio di una buona attività, mi posto questo video, che molti di voi avran visto di sicuro, ma che sempre ci ricorda, come dice la casa delle 3 foglie, che "Impossible is nothing".



Un saluto a tutti

sabato 23 maggio 2009

L'Aquila (ir)reale

Mattinata tranquilla ieri, io resto sempre con le orecchie tese: bisogna cogliere l'occasione al volo, o si resta inchiodati. Sento l'ing.Pinato parlare di un sopralluogo ad una chiesa. Sono in buoni rapporti, gli ho messo in sesto il pc un paio di volte qui.
Lo fermo: "Tiziano, ma andate a L'aquila!? Hai un posto!?"
Lui mi guarda con la sua faccia seria e dice: "Senza caschetto e pettorina, non vai da nessuna parte.". Mollo le carte sul tavolo, dico a Fabio di coprire la segreteria, parto come un missile verso il magazzino, recupero casco blu e pettorina gialla, infilo gli scarponi, digitale in tasca e sono pronto. 5 minuti dopo sono in macchina con i Vigili del fuoco, due periti e l'ing, direzione zona rossa.
Fino a qualche metro sembra tutto normale, poi cominci a vedere file di macchine parcheggiate dietro la carreggiata, poi un avamposto dei pompieri, poi una delle porte della città, e poi...
E poi...
Poi...
Poi è qualcosa che non si riesce a descrivere a parole, una cosa per cui non puoi essere pronto, nonostante tutti i racconti e tutte le storie.
Se ci vai da solo credo uno possa rischiare di rimanere schiacciato dalla sensazione che ti dà la citta. Per fortuna eravamo in due, e parlando tra noi forse qualcosa abbiamo scaricato.
Per il resto non riesco a parlarne adesso, ho visto tante cose al limite dell'assurdo che bisogna urlarle fuori.
Una volta, quando ancora ero karateka, il mio maestro diceva che la nostra energia per ogni colpo parte sempre dalla terra, la succhiamo da lì per scaricarla nelle mani, nei colpi.
E se invece è la terra che ce la inietta, e lo scaricarla diventa impossibile, cosa succede dentro di noi....?
Chiudo qui, ci vediamo, faccio lo zaino e riparto, ma con tanta voglia di tornare...
Ciao.

giovedì 21 maggio 2009

Nel centro del comando...

Questo è il COM, o almeno una sua piccola parte, e qui tutto passa, per andare alla gente e per tornare da loro. Il pc sulla sinistra è stata casa mia per molte ore di questa settimana, tra telefonate di ogni genere e documenti da smistare alla gente.
Oggi è saltata la rete, far lavorare un server e 8 switch di rete con temperature medie di 30 gradi sotto il tendone e con 38 pc accesi non li ha fatti reggere. Ammetto che me la sono vista brutta, ma con calma e qualche racchetta tutto è tornato on-line.
Tra una corsa e l'altra, comunque ci sono altre cose che ho visto e che mi hanno colpito a fondo.
Ieri sera siam stati a trovare l'altra squadra della mia zona che sta a Roio Poggio, dove c'era ingegneria: un enorme edificio all'apparenza integro ma internamente devastato, un enorme guscio vuoto. Attorno un villaggio da 400 persone, con il container lavatrice, la tenda dell'odontoriatra, la ludoteca, il tendone scuola superiore per i 40 e rotti ragazzi. Qui ci sono anche i Cavalieri di Malta, o Croce di Malta, che Toni da Cornedo chiama i Cavalieri dello Zodiaco, che hanno anche messo i cartelli con le vie tra le tende, per far sembrare normale vivere nel parcheggio di un edificio semidistrutto. I ragazzi più giovani stan provando a far qualcosa, un paio di loro ci hanno portato in un giro turistico della "città", e quando finisci ti senti stranamente ingroppato allo stomaco.
Poi su di nuovo a Pianola, il medico del COM4, abruzzese di razza, ci ha invitato ad un "Coca Havana" party, dentro un tendone con un mucchio di ragazzi scatenati e visibilmente alticci, tutti a saltare e cantare per questa sera, al domani ci si penserà la mattina, con il sano mal di testa che solo il rhum ti sa dare. Ci siamo uniti anche noi, mi pareva di prenderli per il culo nel restare a guardarli.
E poi... boh, oggi ho quasi corrotto i vigli del fuoco che sono qui, forse domani se trovo il tempo e c'è posto mi portano nella zona rossa dell'Aquila... Vi confesso che mi tremano le gambe...
Poi un padre col bimbo che viene a domandar della propria casa, e il bimbo con due occhi che non erano i suoi, fino a qualche tempo fa...
Chiudo con la chicca di ieri: stavo settando il pc nuovo dell'ufficio verifiche danni e agibilità, quando entra una coppia, che si lamenta che la propria casa ancora non è stata verificata, perchè loro non c'erano. Il funzionario gli chiede qual'è casa loro, e loro rispondono che è la casa a panino, quella che tutti fotografano. Lì mi fermo, non mi volto ma comincio ad ascoltare meglio
Domanda: "Al momento della scossa, voi dove eravate? All'esterno o in uno dei due piani?"
E loro rispondono: "No, noi eravamo al primo"....
Mi sono voltato, e sono sicuro di aver visto due miracolati...

Ciao.