sabato 1 agosto 2009

Vibrazione

Sto chiudendo le valigie, piene di altre cose da riportare a casa, pesanti come le pietre che ho visto ieri.
Sono tornato all'Aquila, piu' veloce stavolta, e la mano del G8 si vede sulla pulizia dei tratti stradali, sul numero di impalcature che e' aumentato a dismisura per tenere in piedi gli edifici della citta'. Poi il vigile ci ha portato a San Gregorio, paesino con annessa tendopoli...
Qui hai veramente l'impatto del piccolo paese raso al suolo, con l'orfanotrofio e le camere dei bimbi che spiccano azzurre sul color polvere e sasso delle macerie. Un paese caduto su se stesso. E altri groppi allo stomaco...
Qui a destra vedete quello che ci e' successo ieri: 3,6 gradi Richter, durata di pochi secondi, movimento sussultorio, tipo quando vai in macchina e la strada e' come ondulata, preceduto per un attimo da un rumore strano, curioso e terrificante allo stesso tempo...
Scappo, devo finire le ultime carte, passare le consegne e ripartire.
Con nuovi e vecchi amici trovati, con immagini e parole da conservare sempre.

Non sappiamo quanto ancora durera', ma se potro', un'altra volta ancora, io tornero'...

Vi abbraccio forte

"L'Aquila, 6 aprile 2009, 3:32
Non puo' crollare
una citta' che sa volare"